grazie a tutti dei complimenti.é vero,indispensabile è avere a disposizione una buona e attendibile documentazione e,credetemi,a volte non è sempre così facile anche nell'era di internet.Anche se lavoriamo su piccole scale e quindi abbiamo la fortuna di poter semplificare o addirittura sorvolare su tanti dettagli non possiamo certo esimerci totalmente dalla ricerca storica ed uniformologica che,permettetemi,nel nostro hobby é e rimane ESSENZIALE!!!
A volte la documentazione è scarsa o inesistente(allora è quasi sempre meglio abbadonare ogni progetto)oppure è talmente abbondante che spesso risulta di difficile gestione ed organizzazione.Sto preparando un lavoro un lavoro di carattere documentario(ci lavoro da quasi un anno )e devo dire che organizzare il materiale è veramente una faticaccia.L'importante è comunque non perdere mai la voglia di fare.
Per il lavoro su i coloniali ho usato solo stucco bicomponente Tamya .Cerco sempre di utilizzare materiali semplici e di costo basso lasciando poi spazio all'inventiva .Vi lascio con un'immagine di una mia vecchia realizzazione in 28mm "Ufficiali del Regio Esercito 1860"ottenuta con semplici modifiche da due ufficiali dell'esrcito Pontificio della Mirliton.
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Dato che il progetto"coloniali italiani"si è fermato l'unico modo per avere figurini di quel tipo è lavorare su modelli Italeri,Hat e Call to arms dedicati all'esercito britannico.Il lavoro non è tantissimo per i semplici fanti.La cosa più laboriosa in effetti è la realizzazione del cappotto arrotolato indossato dalla spalla sinistra al fianco destro a cui si aggiungono piccole modifiche nei ginghiaggi della buffetteria ed alcune aggiunte es.il fodero della sciabola baionetta mancante su alcuni modelli.La cosa si fa più complicata con gli ufficiali che richiederebbero una totale modifica della giacca.Io ho scelto una via di compromesso.Per maggiori dettagli vi rimando ad una futura galleria in corso di preparazione.Ciao
