I popoli del Mare in 1/72 |
Written by Francesco Giovagnorio | |||
Un altro bassorilievo ci illustra alcuni guerrieri, o ufficiali, catturati, ci mostra la variabilità dei copricapi e ci permette una certa distinzione tra gruppi etnici, sulla base dei geroglifici scolpiti a fianco di ciascun prigioniero. Sappiamo così che il primo da destra raffigura un Tursh, il secondo uno Shikulish, il terzo uno Sherden e il quarto un Tjekr. Sono visibili numerosi copricapi a forma di cuffia o turbante. Altri guerrieri sono rappresentati con elmi cornuti: secondo alcuni autori, dovrebbero essere soprattutto Danan o Weshesh. Anche gli Sherden vengono sempre raffigurati con un elmo cornuto, in alcuni casi con un disco rotondo sulla sommità. Secondo alcuni questo sarebbe un simbolo di Râ, quindi identificherebbe gli Sherden al servizio del Faraone, ma rappresentazioni come questo bassorilievo sembrerebbero contraddire questa ipotesi: il disco potrebbe forse essere un'insegna che identificava gli ufficiali o i comandanti. Per quanto riguarda le corna, vengono sempre raffigurate sul lato anteriore e posteriore dell'elmo e non su quelli laterali: non si sa se si tratti di una rappresentazione prospettica o se questa fosse la reale disposizione. Guerriero Sherden: evidente il disco sulla sommità e le corna sulla parte anteriore e posteriore dell'elmo. Va lodato il tentativo di riprodurre un po' tutti gli aspetti e gli armamenti dei Popoli del Mare: tre Sherden, due con elmo con disco e uno senza (ma questo potrebbe essere anche un Danan o Weshesh), tre Plst, uno con copricapo a cuffia (un Tursh ?), uno con un elmo non presente nelle fonti, simile a quello Sherden ma senza corna (quello in basso a destra). Le corna sugli elmi degli Sherden sono laterali. Ben rappresentati i gonnellini e le corazze a strisce incrociate, gli scudi e le armi, compreso il doppio giavellotto (terzo guerriero in alto da sinistra). Purtroppo la fedeltà storica è rovinata da una realizzazione tecnica da dimenticare. Pochi soldatini si salvano: la maggior parte presenta grossolane deformazioni anatomiche, pose improbabili e armi sovradimensionate. La mia impressione è che si possano utilizzare alcuni pezzi (come torsi, copricapi o braccia con armi) per arricchire i set della Caesar. Da www.plasticsoldiersreview.com La Caesar dedica ai Popoli del Mare tre set distinti, uno ciascuno per i gruppi etnici meglio caratterizzati (Sherden e Peleset) e uno (questo) per i "minori", che dovrebbe quindi raffigurare Shikulish, Akwesh, Lukka, Tursh, Tjekr, Danan e Weshesh. Perfettamente rappresentata la veste, con rinforzo anteriore e fiocco terminale che la Hat non aveva riprodotto. Perfetto anche l'armamento (ma non sarebbe stato male dotare qualche soldato di due giavellotti): nel dubbio, la Caesar non raffigura nessun arciere, scelta in effetti piuttosto saggia (intrapresa anche dalla Hat). Buona varietà di copricapi: prevalenti quelli a cuffia (in alcuni casi forse un po' "abbondanti"), a turbante (tipo Shikulish), un elmo con corna laterali (forse un Danan o un Weshesh, comunque fedele alle rappresentazioni) e due elmi con corna frontali, dei quali non sono riuscito a trovare evidenza nelle fonti. Tutte le figure sono a torso nudo: mancano le corazze a fasce incrociate, che la Hat aveva riprodotto, mentre un figurino possiede una corazza di foggia piuttosto diversa da quelle rappresentate nelle fonti. Insomma, si ha l'impressione che la Caesar abbia introdotto qualche "licenza poetica", che gli può essere perdonata data la scarsità delle fonti e data la bellezza della "poesia": questo set, come gli altri due, è un assoluto capolavoro di scultura, con dettagli che possono essere apprezzati solo con una lente d'ingrandimento. Da www.plasticsoldiersreview.com In questo set sono rappresentati i Peleset, o Filistei, probabilmente visti più in contrapposizione agli Ebrei (set H014) che come parte dei Popoli del Mare, vista la presenza della figura "bonus" di Golia. Comunque, l'aspetto è quello rappresentato sui bassorilievi di Medinet Habu. Perfettamente rappresentati la veste (identica a quella del set precedente), i copricapi caratteristici, le armi, lo scudo e la corazza a fasce. Assoluto rispetto delle fonti, meravigliosa realizzazione tecnica: insomma, quasi la perfezione. Si capisce dal nome del set che la Caesar vuole rappresentare gli Sherden che combatterono come mercenari nell'esercito egizio e non quelli che parteciparono alle incursioni. Correttamente rappresentata la corazza e il gonnellino sottostante; forse sono proporzionalmente pochi quelli a torso nudo, visto che la corazza non era indossata da tutti. Perfetti le armi e gli scudi. Per quanto riguarda gli elmi, tutti hanno il disco centrale, ma si può decidere di toglierlo se si vuole realizzare Sherden "ostili" o "soldati semplici", a seconda delle teorie. Con più pazienza si può tagliare le corna e riposizionarle sulla fronte e sulla nuca, se si vuole seguire pedissequamente le fonti. Tutti portano la barba, mentre le rappresentazioni sembrano dimostrare che quelli al servizio del Faraone fossero rasati, forse in omaggio alla moda egiziana, mentre probabilmente erano barbuti quelli "ostili". Forse era meglio rappresentarne un certo numero senza. Al limite si può non dipingere, o ricorrere a scambi di teste con altri set. Insomma, qualche "licenza poetica" anche qui, ma facilmente rimediabile. |