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Come effettuare copie in resina
(4 voti)
Scritto da Leonardo Torricini   

Dopo un'annetto di pratica con gli stampi e con i nuovi materiali, ho imparato alcuni trucchi che mi sembra necessario integrare ai precedenti tutorial sulla clonazione casalinga dei soldatini, per evitare il più possibile i problemi della piccola produzione artigianale.
Si tratta di accorgimenti volti soprattutto a migliorare la qualità ed evitare difetti nei pezzi ottenuti, e conseguentemente ridurre il numero di scarti. Ancora non sono riuscito a velocizzare la stampa e aumentare la tiratura, anzi forse è un po' il contrario, dato che presto e bene difficilmente vanno d'accordo soprattutto nei lavori artigianali.

Ho provato con stampi più voluminosi per fare più pezzi in una sola volta, ma mi sono reso conto che può andare bene solo per pezzi molto semplici e senza dettagli complessi, nel caso di soldatini con molti fuori squadra e dettagli sporgenti molto fini il 70% dei pezzi risultava più o meno difettoso.
Talvolta un braccio o una lancia rimasti vuoti e venuti "monchi", altre volte pezzi magari venuti complessivamente bene ma con forellini vuoti sulla superficie, magari proprio al posto del naso o dei bottoni delle giacche, tutti punti che la resina difficilmente può riempire e/o rimanervi fino all'indurimento.
Perciò mi sono dedicato a stampi piccoli per un solo pezzo per volta, o tre o quattro al massimo, che oltretutto sono pronti dopo solo una settimana circa, in pratica lo stesso metodo per la clonazione dei piccoli oggetti già descritta nei precedenti tutorial, invece di creare due blocchi massicci in un contenitore, come valve dello stampo si creano due strati relativamente fini di silicone in pasta, aperti ai lati e sopra.


Esempi di conversioni



Nel creare lo "stampo sottile" è bene integrare comunque anche i passaggi riguardanti l'accurata e completa copertura delle superfici, e assicurarsi del riempimento di tutte le cavità del pezzo da clonare, come descritto per gli stampi più grossi. Non che si eliminino del tutto gli scarti, ogni tanto succede anche stampando solo un pezzo per volta ma sicuramente facendo con cura pochi pezzi la maggior parte viene bene.
Per una tiratura maggiore purtroppo temo che l'unica sia dotarsi di una centrifuga, o di colare dentro un contenitore sotto vuoto, cose che ancora non ho provato. Altrimenti c'è la nuova macchina per stampare direttamente la plastica, discussa recentemente sul forum, questi macchinari cominciano ad essere abbordabili nel prezzo anche se il costo è decisamente elevato per un'uso hobbistico.

Queste cose tendono a scoraggiare molto e rendono la clonazione casalinga, sconvenientissima per la semplice duplicazione dei pezzi, è più conveniente comprare una scatola di soldatini che perdere un'ora per stamparne decentemente mezza dozzina o poco più, oltre al tempo necessario a realizzare gli stampi, poi c'è il costo dei materiali ma quello è il meno.
I casi che secondo me rendono la clonazione conveniente sono la duplicazione di pezzi rari e introvabili o di conversioni, insomma nei casi di pezzi particolari, ma il vantaggio e la soddisfazione maggiore secondo me stanno nel facilitare molto la realizzazione di conversioni e nuovi soldatini dalle copie ottenute e la loro riproduzione.

Lavorare e modificare soldatini di plastica direttamente è possibile ma pone molti limiti, mentre invece le copie in resina come vedremo possono essere lavorate più facilmente sotto molti aspetti. Unico aspetto in parte negativo è che i soldatini in resina non sono flessibili come i soldatini comuni in plastica morbida, se forzati non si piegano ma si spezzano come quelli di plastica dura. Queste caratteristiche mi hanno permesso (insieme a varie tecniche di conversione) di realizzare molto velocemente piccoli set originali, pubblicati recentemente su questo sito, e qualsiasi nuova posa che mi possa servire.
Lavorando su soldatini in plastica morbida difficilmente sarebbe possibile modificare un pezzo a certi livelli, ci sono dei soldatini con delle pose particolarmente utili da cui si possono ricavare moltissime varianti delle copie ottenute, ecco un'esempio di alcune conversioni che si possono facilmente ottenere dalle copie in resina dello stesso soldatino, il barbaro Italeri al centro è una copia non modificata dell'originale, tutte attorno le conversioni.


Un'altro esempio di semplici copie (a sinistra) e modifiche diverse sugli stessi pezzi.

 

Consigli e trucchi



L'ANTIADERENTE
L'antiaderente serve per poter separare le due valve dello stampo che altrimenti resterebbero saldamente incollate assieme, e talvolta anche per il master che rischia allo stesso modo di restare irrimediabilmente appiccicato al silicone.
Per prima cosa bisogna considerare il materiale del pezzo da clonare, i soldatini di plastica morbida generalmente sono antiaderenti e se non sono dipinti o incollati non necessitano di inceratura, indispensabile invece su pezzi pitturati o con incollature, per la plastica dura, il piombo, e molti altri materiali di cui può essere fatto (o coperto) il pezzo originale.

Nei negozi di modellismo ben forniti si trova un'ottima cera liquida della Prochima apposita per questo scopo, io uso quella per finiture opache per ottenere superfici facili da pitturare, ma c'è anche il tipo per finiture lucide.
Aderisce bene a qualsiasi materiale lasciando una sottile pellicola attorno al pezzo e sul silicone, ciò facilita la separazione delle due metà dello stampo e il distacco del modello, riducendo molto il rischio di eventuali rotture sia dell'originale che dello stampo.
Si stende a pennello coprendo bene tutto il modello, per evitare la perdita di dettaglio del pezzo più che evitare di applicarne troppa bisogna soffiare uniformemente sul pezzo, per farla asciugare velocemente senza che si accumuli nelle cavità. Si può anche incerare un soldatino dipinto ma i dettagli risulteranno appiattiti dalla tinta oltre che dall'inceratura, ripulire poi l'inceratura senza alterare la pittura penso sia molto difficile o impossibile, meglio rimuovere la pittura e pulirli bene prima.

Come per molte altre fasi consiglio di fare sempre una prova con pezzi sacrificabili prima di usare pezzi di valore! - Basta poco silicone sotto la base o su uno sprue per determinare se il silicone si stacca bene o necessita di antiaderente. Consiglio di fare qualche incisione sulla parte da testare se questa è liscia come la parte inferiore delle basi, in modo da simulare le parti irregolari dato che sul soldatino sono quelle che si attaccano di più.

I SILICONI
Ci sono vari tipi di siliconi per realizzare stampi con caratteristiche diverse.
Le gomme liquide o solide bicomponenti con induritore permettono di realizzare molto velocemente gli stampi in quanto induriscono in poco tempo.
Il tipo liquido riempie perfettamente ogni cavità e va colato in un contenitore che darà la forma allo stampo (come descritto nei precedenti tutorial), ma pone alcuni problemi: il pezzo generalmente deve essere fissato, in modo da rimanere al giusto livello nella cavità dello stampo, per evitare che affondi.
Stessa cosa per i tasselli per le cavità di posizionamento, che però a differenza del soldatino vanno rimosse prima di incerare e colare la seconda metà dello stampo.
Col silicone in pasta invece basta scavare delle cavità e lasciare l'originale come lo abbiamo posizionato e immerso, a meno che non sia troppo peso ed affondi anche nella pasta, come i cavalli di piombo e simili (altro caso in cui è bene fare una prova).



Altro problema è il riempimento delle cavità sul lato inferiore, che rimarrebbero piene di vuoti d'aria con la sola colata, bisogna stendere un po' di silicone per riempirle, poi il pezzo va velocemente posizionato e immerso al punto giusto prima che il silicone liquido coli via. Bisogna anche evitare che il silicone applicato sul master coli sulla parte che risulterà rivolta in alto.




Un'altro metodo consiste nel sacrificare la prima metà dello stampo, che sarà realizzata molto sottile per limitare gli sprechi e facilitarne il distacco nella fase successiva, staccata dallo stampo lasciando il pezzo ancora inserito nell'altra parte, si ripete poi la colata della parte rimossa, che essendo rivolta in alto stavolta permetterà all'aria di uscire dalle cavità e salire in superficie.



Ultimo limite dell silicone liquido è che, essendo autolivellante, le superfici interne dello stampo risultano piatte ed eventuali sottosquadra molto sporgenti rimarranno più o meno profondanmente immersi, e quindi difficili o impossibili da estrarre dallo stampo nonostante l'elasticità del silicone.



Per ovviare a questo problema ci sono i siliconi in pasta, che permettono di modellare le superfici dello stampo in modo da creare cavità e rilievi, che lascino le sporgenze e i sottosquadra sulla suprficie, inoltre le cavità di posizionamento possono essere semplicemente scavate.



Il problema dei siliconi in pasta è l'opposto di quello liquido, le piccole cavità e i dettagli vanno riempiti con una minuziosa spalmatura, e non livellandosi da soli devono essere levigati manualmente, sulla superficie interna a contatto con l'altra metà dello stampo.
Ci sono anche gomme siliconiche "da adduzione" che cioè possono essere applicate a più riprese e che possono servire per stampi particolarmente complessi.

I siliconi bicomponenti hanno caratteristiche professionali e conseguentemente il prezzo è molto elevato a meno di non aquistarne grosse quantità direttamente dai produttori.

Poi c'è il comune silicone bianco (il tipo che rimane più morbido e flessibile) che è quasi la stessa cosa del silicone bicomponente in pasta ma molto più economico, però non avendo un catalizzatore indurente necessita di tempi di indurimento più lunghi (vedi tutorial precedenti). Ci sono altri tipi di gomma ma non ho molta esperienza in merito e non posso dare giudizi.

GLI STAMPI

Ci sono molte forme possibili per gli stampi a seconda del modello da riprodurre e della tecnica di stampaggio, ma quel che più conta è la cavità del modello, che deve essere ben posizionata rispetto alle superfici interne dello stampo, per facilitare il riempimento della resina e lasciare i sottosquadra in superficie, infine deve riportare i dettagli dell'originale il più fedelmente possibile.
Inutile dire che alcuni modelli molto complessi sono impossibili da riprodurre con normali stampi bi-valva, in quei casi ci vogliono stampi compositi o multistrato, ma si tratta di figure con forme davvero esageratamente complicate che conviene comunque riprodurre in più parti da assemblare.
Sarebbe lungo e confuso parlare della forma degli stampi, basta dire che con un po' di pratica ci si accorge cosa è bene fare o evitare a seconda del caso, dando un'occhiata alla linea del flash dei soldatini si intuisce facilmente questo aspetto.
Non tutti gli stampi riescono e non solo per le imperfezioni o eventuali danni. A volte conviene rifare un stampo anche venuto bene come dettaglio e consistenza, ma riuscito male riguardo sagoma e posizionamento del pezzo, invece di stampare molti scarti prima di ottenere una copia buona per puro caso, conviene rifare tutto, studiando meglio dove far arrivare li livello del flash e dando alle superfici interne dello stampo la forma e/o il ivello più idonei.

LA RESINA

Io generalmente lavoro con con la resina Sintafoam della Prochima, da ottimi risultati e costa poco dato che per fare un soldatino 1/72 di solito basta meno di un centilitro di resina, con una confezione ci si fa qualche centinaio di pezzi.
Come consigliato sulle confezioni conviene prelevare dai barattoli la giusta quantità con due siringhe, io poi riverso il contenuto in una siringa più grande per mixare i componenti per i 20 secondi necessari, sconsiglio di usare la siringa "mixer" come iniettore, io ho fatto un porcaio! Conviene invece fare un forellino in fondo alla scala in modo da poter liberare un sfogo d'aria in alto e far colare la resina dal beccuccio.



Al termine della colate si può iniettare fuori le ultime gocce senza grandi rischi di schizzi. Lasciando indurire il residuo di resina con lo stantuffo completamente pigiato, si può poi staccare il tutto dall'interno facendo flettere leggermente la plastica della siringa con una pinza, e sfilato lo stantuffo toglierlo per riutilizzare la siringa.

LA COLATA

Come preannunciato tratterò di come produrre una o poche copie per volta evitando scarti e vuoti d'aria il più possibile.
Dopo aver preparato lo stampo di un soldatino con la stessa tecnica per clonanare piccoli oggetti, cioè usando il silicone in pasta per fare due valve fini, o anche nell'altro modo, ma sempre senza vie di fuga per l'aria né imbuto di colata (vedi tutorial precedenti), si pongono le due parti aperte accanto, poi preparato il mix di resina si cola subito nelle cavità del modello su entrambe le valve dello stampo quando è ancora molto liquido.
Per evitare le bolle d'aria si può flettere lo stampo in modo da allargare le piccole cavità che trattengono le bollicine facendoci colare all'interno la resina, altrimenti con uno stecchino (o meglio una spatolina) si può far uscire e salire in superficie le bolle, schiacciando leggermente lo stampo in corrispondenza delle cavità o muovendo la resina con una punta all'interno di esse.



La cosa migliore è usare un po' tutti questi accorgimenti, questo serve anche per far trascorrere il paio di minuti necessari prima del primo leggero indurimento, a quel punto la resina diviene di consistenza gelatinosa e può essere ammontata al di sopra della cavità di ogni stampo, in modo da formare una collinetta, che servirà a far scorrere l'aria fra gli stampi verso i bordi, evitando che rimanga intrappolata nella cavità del master; a quel punto velocemente, altrimenti la collinetta si riappiattisce o cola, si uniscono e si chiudono le due parti dello stampo tenendole premute.



Tutte queste operazioni devono essere eseguite in quattro o cinque minuti al massimo mentre la resina è ancora liquida, altrimenti se indurisce troppo risulteranno vuoti, grossi difetti o un flash spessissimo, e anche se è solo troppo gelatinosa probabilmente ci saranno difetti sulla linea del flash.
Dopo aver chiuso lo stampo si può ruotare lo stampo continuamente per i primi due o tre minuti, finchè la resina rimane abbastanza liquida, in questo modo è probabile che eventuali bolle restino all'interno del soldatino, lontano dalla superficie.
A vole alcune bolle interne invisibili possono indebolire il modello, e a volte possono causare la rottura di arti e parti poco spesse.

ESTRAZIONE

Poi si aspetta il tempo di indurimento.
I pezzi ottenuti possonno essere estratti dopo vari tempi, un minimo è necessario altrimenti il pezzo si rovina, ma con cautela può essere estratto anche dopo una diecina di minuti quando è ancora morbido e plasmabile. Estraendolo durante la prima mezz'ora può essere facilmente tagliato e ancora piegato scaldanolo con una fiamma, a differenza della plastica la superficie non fonde e non si appiattisce, lasciando intatti tutti i dettagli.
Questa caratteristica di plasmabilità a caldo diminuisce rapidamente e dopo qualche ora il pezzo indurisce al massimo fino alla consistenza della plastica molto dura, anche se comunque continua a non fondere con la fiamma, a questo punto è l'ideale per la rifinitura con limette o cartavetrata.
A volte inevitabilmente capiteranno degli scarti, soprattutto nei casi di modelli complessi.
Se ci sono solo piccole bolle d'aria sulla superficie si può restaurare il pezzo riempiendo il vuoto di resina o stuccandolo.
In caso di difetti più grossi si può provare a riempire il vuoto, possibilmente dopo aver ricollocato il pezzo difettoso in una metà dello stampo, poi richiudere lo stampo e aspettare l'inurimento, non sempre riesce ma in questo modo si può salvare alcuni scarti.

RIPULITURA

Resta da eliminare il flash, se lo stampo è ben fatto e la stampata pressata bene sarà solo uno strato sottilissimo, tipo pellicola, che il più delle volte basta strappare via, altrimenti è facilissimo da ritagliare o limare.
Per una buona ripulitura da flash e imperfezioni ci vuole un po' di lavoro di limetta o di lametta, dopo la rimozione del flash io di solito applico un primer grigio chiaro, dato che il colore giallo e leggermente translucido della resina (come quello della plastica nella maggior parte dei comuni soldatini) rende poco visibili i dettagli, che invece risaltano sul fondo grigio opaco, così è molto più facile ripulire bene il pezzo.
Attenzione attorno a spade, lance, fucili e altri simili dettagli molto fini, il flash va tagliato delicatamente con forbici o una lama molto affilata, col trincetto bisogna tenere appoggiata la parte da tagliare su una superficie d'appoggio per evitare rischi di rottura.
Le forbici vanno bene quando il pezzo è ancora relativamente morbido, mentre invece il trincetto va meglio quando è più indurito, conviene invece aspettare almeno un'ora per un alto indurimento prima di rifinire delicatamente con limetta e cartavetrata.

MODIFICA

Altro discorso lungo e complicato che è meglio lasciare all'approfondimento nei tutorial relativi al tema.
Posso dire però che le modifiche sono molto più semplici. Le copie ottenute si piegano come gomma i primi 15 minuti, si tagliano molto facilmente durante la prima ora e senza grossi problemi anche a indurimento completo, si bucano senza rompersi con spilli e punte quando la resina è ancora tenera, in seguito si scavano, si incidono e si perforano normalmente senza grossi problemi, si incollano stabilmente, si limano e si scartavetrano bene, e qualsiasi aggiunta di stucco, colla, vernice o altro aderisce molto meglio che sulla plastica.
Tutte queste caratteristiche a mio avviso rendono la resina uno dei migliori materiali su cui lavorare nel nostro hobby.

Anche questo approfondimento può essere aggiornabile e migliorabile, è stato reso possibile grazie all'esperienza e ai problemi in parte risolti, ma anche grazie alle richieste di chiarimento di voi colleghi appassionati, che oltre a permettere una spiegazione più precisa e dettagliata sono di grande ispirazione e di aiuto per risolvere anche i problemi tecnici.
Perciò rinnovo l'invito a contattarmi per qualsiasi problema, chiarimento o richiesta, anche tramite forum così può essere consultabile da tutti, non vi prometto miracoli ma nei limiti del possibile cercherò di fare il mio meglio per perfezionare e condividere questa tecnica.