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La cautela
(4 voti)
Scritto da Alessandro Gentilini   


Le battaglie del periodo napoleonico, contrariamente a quanto si crede, non avvenivano sempre in campo aperto e su terreni agevoli, ma spesso i combattimenti si svolgevano in montagna, boschi, villaggi o città.
Una grande battaglia in ambiente urbano è stata combattuta a Ligny, vicino a Waterloo, durante la campagna dei 100 giorni nel giugno 1815. Vide coinvolto quasi interamente il corpo di spedizione prussiano e buona parte dell'esercito francese, per un totale di circa 150.000 uomini!
In questo tipo di scontri i combattimenti casa per casa erano numerosi e si svolgevano, solitamente nel più assoluto disordine, per lo più tra le fanterie, con le posizioni che venivano conquistate, perse e riconquistate più volte.
Le differenze tra fanteria di linea, leggera, tiratori e così via, venivano a mancare, trovandosi gli uomini ad affrontare spesso feroci corpo a corpo, per la pura sopravvivenza.


Ufficiale e fante francesi 1815 di Italeri



L'idea per questo piccolo diorama mi è venuta, proprio pensando a tali battaglie, osservando la nuova bellissima fanteria francese del 1815 Italeri. In particolare la posa dell'ufficiale mi ha fatto pensare ad un atteggiamento di attesa, che ho accentuato girando leggermente la testa di lato.
Quindi mi è venuto naturale pensare ad un muro dietro il quale potesse, seguito dai suoi uomini, prudentemente osservare dove fosse attestato il nemico.
Trattandosi del 1815 il nemico non poteva essere che britannico o prussiano.
Ho optato per questa seconda scelta avendo a disposizione la scatola degli jager prussiani 1815 della Hat.


Ufficiale e soldato degli jager slesiani 1815 della HAT



Di conseguenza la scena doveva comprendere una casa o un muro diroccato all'interno di un villaggio. Ho immaginato quindi che il combattimento si svolgesse al Ligny, teatro di accesi scontri tra fanterie attestate all'interno di costruzioni.

Per l'ambientazione ho utilizzato una basetta rotonda in legno acquistata in un negozio di articoli per pittura e decoupage, che mi è sembrata adatta (oltre che decisamente più economica di quelle che si possono trovare nei negozi di modellismo). Per le mura ho utilizzato del polistirene, un materiale simile al polistirolo ma più compatto e facilmente modellabile (si può reperire anche nei magazzini per materiali edili), opportunamente tagliato.




Ho quindi utilizzato dello stucco per muri per rivestire il polistirene, chiudendo le fessure tra i tre pezzi di polistirene. Con lo stucco ancora fresco ho modellato delle crepe e alcune zone con mattoni a vista, per evidenziare maggiormente i danni causati dal combattimento. Ancora una volta non ho utilizzato del materiale specifico per modellismo. Questo sia perché i materiali "generici" sono più economici e facilmente reperibili, ma anche perché in questo caso lo stucco per muri riproduce benissimo l'intonaco, sopratutto quando danneggiato.
Ho quindi dipinto, con colori acrilici, le mura, evidenziando i mattoni con del marrone rossiccio (ottenuto con circa 40 % di terra di siena scuro e 60 % di carminio), e gli spazi tra di loro con del grigio scuro.




Il passaggio successivo è stato creare il terreno. Dopo aver tracciato con una matita gli spazi occupati dalle mura e dai soldatini, ho steso della colla vinilica sulla basetta spargendo quindi dell'erba sintetica, comprata durante il periodo natalizio al supermercato. Per migliorare la qualità dell'erba è stato necessario setacciarla con un colino da thè. In un piccolo spicchio della basetta ho invece utilizzato un misto di terra e sabbia (sempre setacciati) per simulare una stradina sterrata. Il pavimento della casa diroccata è stato semplicemente ottenuto tracciando delle linee con una matita morbida, per simulare le mattonelle, e quindi dipingendolo con lo stesso colore dei mattoni (aggiungendo un po' di rosso).




A questo punto non è rimasto che incollare le mura ed i soldatini negli spazi liberi dal terreno, avendo cura di ricoprire accuratamente le basi dei soldatini per evitare che fossero visibili. Ho aggiunto poi qualche cespuglietto, un fucile e uno shako (perso da qualche soldato in precedenti combattimenti) e un bel po' di detriti (ottenuti sia con stucco che con pezzettini di polistirene opportunamente dipinti). Infine qualche trave, rotta ed affumicata, ottenuta con dei fiammiferi.
E questo è il risultato finale !