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Cavalieri Teutonici - Armi ed equipaggiamento (XIII-XIV sec.)
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Scritto da Francesco Giovagnorio   

Il problema delle fonti: contrariamente a quanto si potrebbe pensare data la relativa vicinanza del periodo, ricostruire il reale aspetto dei Cavalieri Teutonici è tutt'altro che facile. I reperti sopravvissuti sono notevolmente pochi e limitati agli oggetti di ferro e acciaio; le immagini sono scarse e deteriorate, rappresentate da affreschi in buona parte corrosi, eseguiti da artisti di scarso talento, senza esperienza diretta e influenzati dall'iconografia tradizionale, che vedeva i cavalieri cristiani tutti invariabilmente vestiti allo stesso modo; i resoconti scritti non affrontano mai il problema dell'armamento o lo descrivono superficialmente, spesso con termini che all'epoca non dovevano aver bisogno di spiegazione ma che oggi appaiono spesso oscuri.
Siamo quindi costretti ad effettuare controlli incrociati tra rappresentazioni figurative contemporanee e resoconti, estrapolando le parti carenti da realtà contemporanee simili (gli altri ordini monastici, gli altri cavalieri europei).
Fortunatamente sono sopravvissuti numerosi documenti ufficiali, come libri contabili di tesorieri dell'Ordine, liste di spese, relazioni di ispezioni ad Armerie dell'Ordine, fatture relative all'acquisto, riparazione e decorazione di armi e armamenti, che, dovendo fare menzione dettagliata degli oggetti, costituiscono le fonti più attendibili e preziose; purtroppo non coprono il periodo antecedente al XV secolo, che è fondamentale per la storia dell'Ordine.

Cavalieri Teutonici, Sergenti (Serjeants) e Confratelli (Confrères)

La ricostruzione dell'armamento dei Cavalieri Teutonici deve anche tenere conto delle differenze tra gli elementi principali dell'esercito Teutonico.
Cominciamo subito con l'escludere le diverse truppe mercenarie, di supporto o di leva provenienti dai popoli sottomessi o dagli stati vicini che hanno combattuto sotto le insegne dell'Ordine: troppo eterogenee e mal documentate per poterne parlare qui.
I Cavalieri Teutonici, membri di maggiore livello dell'Ordine, avendo fatto il triplice voto (povertà, castità e obbedienza) erano tenuti a seguire tutte le regole, incluse quelle che, facendo riferimento all'umiltà e all'uguaglianza della vita monastica, proibivano espressamente qualunque tentativo di distinzione dei Cavalieri mediante stemmi o decorazioni d'oro e d'argento. D'altra parte i Cavalieri, membri di famiglie nobili e ricche, avrebbero voluto, come gli altri cavalieri europei, dotarsi di tutti gli status symbol di allora; i documenti ufficiali testimoniano come, durante tutta la vita dell'Ordine, sia stato costante il braccio di ferro tra queste due tendenze opposte, con una serie di soluzioni di compromesso sempre più spostate, con il passare degli anni, verso la distinzione del Cavaliere, soprattutto dopo l'esplosione in occidente dell'araldica: nel XV secolo era ormai scontato che ogni Cavaliere portasse i propri simboli e le proprie insegne. Che fosse una battaglia persa in partenza lo si capiva dal fatto che il Gran Maestro, deputato a far osservare le regole, era il primo a spendere palesemente i soldi dell'Ordine per decorazioni d'oro e d'argento...


Gran Maestro Teutonico di Italeri


Cavaliere Teutonico di Italeri

I Sergenti erano membri di livello inferiore, che non venivano consacrati Cavalieri e svolgevano pertanto funzioni di supporto, combattendo quasi sempre a piedi e accontentandosi di un armamento qualitativamente inferiore. Per questi motivi non sollevarono mai le questioni individualistiche dei Cavalieri.


Sergente Teutonico di Italeri

I Confratelli, o Ospiti, erano cavalieri che accorrevano a combattere per l'Ordine nei momenti di maggiore necessità, ovvero in vista di campagne militari di particolare complessità. Infatti, da quando il Papa aveva uniformato, dal punto di vista delle indulgenze, qualunque campagna contro i nemici della fede ad una crociata, moltissimi cavalieri preferirono combattere con l'Ordine Teutonico piuttosto che recarsi in Terrasanta, non fosse altro che per motivi economici. I Confratelli erano ovviamente esentati dal rispetto delle regole di umiltà, povertà e uguaglianza e potevano equipaggiarsi come preferivano, utilizzando ovviamente la propria araldica.


Confratello Teutonico di Italeri

Armatura:

Non avendo fonti documentate sul primo periodo di vita dell'Ordine, corrispondente ai secoli XII-XIV, abbiamo motivo di ritenere che l'abbigliamento individuale fosse praticamente identico a quello degli altri ordini monastico-guerrieri, come i Templari e gli Ospitalieri, sulla cui regola, d'altra parte, era modellata quella Teutonica.
I Cavalieri dovevano quindi indossare un lungo camicione di lino o di lana, stretto ai fianchi da una corda, e due lunghe calze dello stesso materiale, lunghe fino all'inguine e terminanti con dei legacci che andavano annodati alla corda stretta in vita. Successivamente veniva indossato un giubbotto senza maniche di cuoio normale o bollito, che doveva fornire una protezione aggiuntiva ed evitare che gli anelli della cotta di maglia, qualora rotti da un colpo ben assestato, penetrassero sotto la pelle.
Lo strato successivo era costituito dalla cotta di maglia di ferro, scollata, a maniche lunghe e estesa fino al ginocchio, integrata da un cappuccio, guanti e calze dello stesso materiale: questo tipo di protezione era già ubiquitario intorno al 1240 (come evidente in alcune rappresentazioni) e doveva essere la più diffusa almeno sino alla metà del XIV secolo. Esistono tuttavia evidenze di una certa diffusione di un'armatura di provenienza orientale, fatta da lamelle o scaglie di metallo cucite su una tunica di cuoio o feltro, in alternativa alla maglia di ferro, sin dall'inizio del XIV secolo o forse prima.
Dalla fine del XIII secolo cominciano a diffondersi importanti modifiche: il giubbotto di cuoio senza maniche passa da sotto la cotta di maglia a sopra e viene arricchito con piastre di metallo rivettate, all'inizio solo sul petto, poi anche alla schiena e sui fianchi; cominciano a comparire piastre d'acciaio sagomate sulle ginocchia, sugli stinchi e sugli avambracci; si indossano guanti di cuoio con piccole piastre d'acciaio a coprire il dorso della mano e le dita.
Dalla metà del XIV secolo il giubbotto di cuoio con piastre è in via di sostituzione con la piastra d'acciaio pettorale completa, mentre aumentano le piastre d'acciaio sagomate che ora coprono anche le spalle e l'inguine, cominciando a essere saldate e articolate fra loro, fino a giungere all'armatura completa che non compare prima della fine del XV secolo; in concomitanza, è in via di dismissione la cotta di maglia completa, sostituita da bracciali e gambali di feltro, lino imbottito e cuoio.

Sopravveste:

Merita un discorso a parte perché è elemento fondamentale dell'iconografia classica del Cavaliere Teutonico.
Che la veste bianca con la croce nera fosse l'elemento di spicco dell'abbigliamento dei Cavalieri Teutonici emerge anche da testimonianze dirette: in un processo del 1339 ai danni dell'Ordine, accusato di saccheggio e violenze, un testimone afferma di essere certo di aver visto dei Cavalieri Teutonici perché habebant super arma et vestem superiorem albam nigram crucem.
In effetti, intorno al 1150 il Papa stabilisce che l'Ordine Templare debba indossare un saio bianco con cappuccio e mantello simile a quello dei Cistercensi, ma poco dopo, sulla base dell'esperienza maturata sul campo, si permette ai Cavalieri di indossarne una versione più adatta al combattimento, senza cappuccio, mantello e maniche, molto simile quindi alla sopravveste indossata all'epoca dai normali cavalieri. La sopravveste dei Sergenti doveva essere di colore grigio. A decorrere dal 1190 circa, sulla sopravveste compare una croce latina, senza che fosse specificato dove e quanto grande.
L'Ordine Teutonico, nato nel 1199 sulla falsariga di quello Templare, non ha quindi vissuto la fase iniziale dell'equipaggiamento e quindi, con ogni probabilità, ha ricevuto in dotazione direttamente il saio "semplificato", sul quale indossare la croce che, per i Teutonici, doveva essere nera. I Sergenti e, probabilmente, anche i Confratelli dovevano portare una croce tronca superiormente (una specie di tau).
La sopravveste resiste sino alla fine del XV secolo, quando la comparsa della corazza a piastre ne determina la dismissione; non era tuttavia raro vedere Cavalieri con la corazza e la sopravveste.
Si può ipotizzare che, in particolari condizioni climatiche, i Cavalieri abbiano indossato, sopra tutto, l'ampia cappa con cappuccio che faceva parte del vestiario conventuale.

Elmo

Il periodo nel quale i Teutonici arrivarono in Prussia (XIII secolo) è caratterizzato dall'uso dell'elmo allora più popolare in Europa, ovvero l'elmo conico con protezione nasale di tipo normanno; numerose fonti documentano l'enorme popolarità di questo modello, che venne usato dai Teutonici addirittura fino all'inizio del XV secolo.
Il grande elmo, così caratteristico dell'iconografia dei Cavalieri Teutonici, si diffuse verso la fine del XIII secolo analogamente a quanto accadde in Europa, dove all'epoca costituiva un segno distintivo della cavalleria. Era di forma cilindrica, con la sommità piatta, costruito con più piastre rivettate ed eventualmente con giunture rinforzate, con una o due fessure in corrispondenza degli occhi e con fori per l'areazione. Analogamente ai cavalieri europei, i Teutonici sormontavano l'elmo con una cresta, costituita da una lamina di forma circolare con la croce nera, oppure con dei piccoli pennoni laterali recanti anch'essi la croce nera. Non sono documentate altre aggiunte, come corna, ali, teste di uccello, mentre sono frequenti le decorazioni d'oro e d'argento, per quanto espressamente vietate.



Elmetto Normanno XIIsec. - Elmo XIIsec. - Grande Elmo XIII sec. - Grande Elmo XIVsec. - Cappello XIIIsec.
Riproduzioni di Medieval Reproduction - Canada



Durante il processo già citato, svoltosi nella prima metà del XIV secolo, il solito testimone oculare, interrogato sulle facce degli assalitori, risponde "multos quos non potuit bene cognoscere quia erant galeati", a testimonianza della diffusione degli elmi chiusi in quel periodo. Lo stesso individuo ci informa che molti Cavalieri "habebant crucem nigram super caput in galeis", confermando la diffusione delle croci ornamentali sugli elmi. L'epoca del grande elmo fu intensa ma breve: lo vediamo scomparire verso la fine del XIV secolo probabilmente a causa dei suoi difetti, quali la debolezza costruttiva, tale che le piastre spesso si separavano con un colpo bene assestato, la difficoltà di visione e di respirazione, l'enorme peso che gravava sulla colonna cervicale e sui muscoli del collo.
Un tipo di copricapo che ha avuto un successo notevole, risultando l'unico ininterrottamente indossato dal XII secolo fino all'inizio del XVI, è quello comunemente chiamato cappello di ferro, detto anche kettle-hat dagli autori anglosassoni: per dare un'idea della diffusione, l'inventario di un'armeria Teutonica, redatto nel 1404, elenca 250 cappelli di ferro, circa il 50% degli elmi presenti. Era essenzialmente una calotta di metallo, circondata da una tesa più o meno larga e spiovente. Alcune liste di spese a noi pervenute, nelle quali si documentano le spese di pittura dei cappelli di ferro, ci fanno concludere che fossero dipinti, probabilmente in bianco e nero e con la croce nera.
Nel XIV secolo comincia a diffondersi anche fra i Teutonici il bacinetto, che a cavallo del XV secolo sarà l'elmo predominante. Ad esso si aggiunsero spesso due tipi di protezione del volto, una lievemente convessa e l'altra appuntita, comunemente detta "a muso di porco".
Una menzione a parte, perché non indossato in Europa, era l'elmo detto pekilhube, di chiara derivazione orientale, che si può descrivere come un elmo normanno che, invece della calotta conica, ne ha una appuntita; era indossato con un ventaglio di maglia di ferro a protezione del collo.


Esempio di Pekilhube

Menzionato già nel XIV secolo e probabilmente copiato dai Prussiani, da poco soggiogati dall'Ordine Teutonico, venne indossato sino agli inizi del XVI secolo. Ma questo tipo di elmo doveva costituire una delle tante eredità lasciate dai Teutonici alla Prussia: qualche secolo dopo, modificato nella forma e nel nome (pikelhaube) era destinato a ritornare per costituire il simbolo del soldato prussiano.

Scudo:

Le fonti documentano una varietà molto ridotta per quanto riguarda la forma, probabilmente perché gli artigiani presso i quali si serviva l'Ordine non dovevano essere molti.
Lo scudo triangolare a margini arrotondati, con il quale viene comunemente rappresentato il Cavaliere Teutonico, è stato in effetti il modello di gran lunga più diffuso, dalla nascita dell'Ordine sino al XV secolo.
Modelli successivi, che, analogamente a quanto accadeva in Europa, erano più piccoli con l'aumentare della protezione individuale del cavaliere, furono adottati nel XV e XVI secolo; avevano spesso la caratteristica incisura su un lato per appoggiare la lancia.
Un modello caratteristico dell'Ordine e abbastanza diffuso, insieme allo scudo triangolare, è il cosiddetto scutum pruthenicum, che, come si evince dal nome, doveva essere stato copiato dai Prussiani: era rettangolare con bordi arrotondati e venne impiegato da molti Cavalieri sino al XV secolo.


scutum pruthenicum e scudo con aquila imperiale

Gli scudi erano invariabilmente dipinti di bianco e su di essi era riportata una croce nera, come riportano tutte le fonti a disposizione.
Intorno al 1230 l'Imperatore accordò al Gran Maestro dell'Ordine il privilegio di aggiungere l'aquila imperiale alla croce nera: nasceva così l'insegna più caratteristica dell'Ordine Teutonico, che i Grandi Maestri dipinsero sullo scudo e sulle insegne personali per tutta la storia successiva dell'Ordine. Le solite liste di spesa fanno intendere che l'aquila e la croce sovrapposta aggiunta fossero dipinte in color oro. Non abbiamo nessuna evidenza che tale insegna venisse dipinta sullo scudo di altri Cavalieri, ma la cosa non si può escludere, anche se difficilmente potrebbe essersi verificata prima del XIV secolo.
Con la diffusione dell'araldica, dal XIV secolo in poi è probabile che la finitura degli scudi venisse sempre più personalizzata, con soluzioni di compromesso che riportassero sia l'araldica personale sia la croce nera dell'Ordine.


Armi:

Nelle fonti non si trovano sostanziali differenze tra l'armamento dei Cavalieri Teutonici e quello degli altri cavalieri europei contemporanei.
La spada era ovviamente parte integrante dell'equipaggiamento, oltre a possedere un ovvio valore simbolico: era costruita nella foggia tipica del periodo, ogni Cavaliere poteva averne più di una e, anche in questo caso, la decorazione con materiali preziosi e la personalizzazione eccessiva erano proibite; come solita eccezione, abbiamo una nota spese che documenta come Ulrich von Jungingen, appena nominato Gran Maestro, abbia fatto spendere all'Ordine una cifra considerevole per decorare la sua spada con circa 250 grammi di argento.
Ubiquitarie le lance, anch'esse parte integrante dell'armamento. Sembra fossero lunghe circa 2.5 metri e decorate con strisce spiraliformi, probabilmente nei colori dell'Ordine (bianco e nero). Quasi sempre erano ornate con un pennone, di dimensioni molto variabili.
Erano sicuramente impiegate anche asce e mazze, ma i riferimenti sono troppo scarsi perché si possa immaginare quale ne fosse la diffusione.


Equipaggiamento dei cavalli:

Uno degli elementi tipici dell'iconografia, cioè la gualdrappa bianca con croci nere che avrebbe rivestito i cavalli dei Teutonici, non sembra invece che sia stata molto diffusa. Sembra infatti che l'abbiano adottata solo pochi Cavalieri e non prima della metà del XIV secolo; di sicuro è rappresentata molto raramente nelle raffigurazioni che ci sono pervenute.
Più o meno nello stesso periodo cominciò a diffondersi l'armatura equestre, che solo alcuni Teutonici (forse soltanto Grandi Maestri) adottarono e non prima della fine del XV secolo. Poteva essere di stoffa imbottita, maglia di ferro o piastre d'acciaio articolate.


BIBLIOGRAFIA

A. Nowakowski, Arms And Armour In The Medieval Teutonic Order's State In Prussia. Oficyna Naucowa, Lodz 1994.

T. Wise, R. Scollins, The knights of Christ, Men-At-Arms Series 155, Osprey 1984

D. Nicolle, Knight Ospitaller 1: 1100-1306, Warrior 33, Osprey 2001

H. Nicholson, Knight Templar 1: 1120-1312, Warrior 91, Osprey 2003

D. Nicolle, Lake Peipus 1242 Battle of the Ice, Campaign 46, Osprey 2001

S. Turnbull, Tannenberg 1410 Disaster for the Teutonic Knights, Campaign 122, Osprey 2003

 


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